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PIT Pianura pisana: dalla fascia pedemontana al mare



Sono in arrivo i decreti della Regione Toscana che approvano in via definitiva e rendono esecutivo il progetto PANACEA “Paesaggio Agricoltura e Natura, l’Adattamento ai cambiamenti Climatici attraverso la gestione dei servizi Ecosistemici e dell’Acqua”.

Federazione Provinciale Coldiretti Pisa, Coordinamento Toscano Produttori Biologici, Parco MSRM, Consorzio di Bonifica 4, Istituto DIRPOLIS della Scuola S.Anna, Autorità di Bacino Serchio, Centro “E. Avanzi” – UniPi, Az. Agr. Salvadori Furio (Pisa), Az. Agr. Le Prata (Pisa), Fattoria L’Olmetto (San Giuliano Terme), sono i soggetti partner di PANACEA.

Il progetto riguarda la pianura pisana, dalla fascia pedemontana del Monte pisano alla linea costiera compresa tra la foce del fiume Serchio e la foce del canale Scolmatore, passando per la bonifica di Vecchiano, il bacino del fiume Morto e la bonifica di Coltano.

Il PIT si concentra su un’area di circa 315 kmq, nei territori dei comuni di Pisa, Vecchiano, San Giuliano Terme, Calci, Vicopisano e Cascina, comprendente l’area Natura 2000 del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli e la ZVN del lago di Massaciuccoli, e si propone di affrontare le criticità sotto riportate su più fronti, per rafforzare e creare ex-novo una dimensione territoriale della sua gestione, un nuovo coordinamento tra gli enti e tra questi e le aziende agricole. Un ruolo centrale sarà svolto dai Consorzi di Bonifica in quanto titolari della gestione del reticolo idraulico (fiumi Arno e Serchio esclusi) e delle opere di bonifica.

Il progetto PIT Pianura pisana intende aumentare la resilienza del territorio affrontando il sistema complesso di regimazione delle acque della pianura pisana e il legame di esso con altri aspetti fondamentali quali il dissesto, la biodiversità e il paesaggio, con un approccio organico, multidisciplinare e coordinato.

Per raggiungere questo obiettivo aggrega attorno all’ente gestore dell’area protetta (Parco Regionale MSRM) le amministrazioni pubbliche, i consorzi di bonifica, le aziende agricole e i centri di ricerca, per approfondire e governare l’interconnessione tematica tra gli effetti negativi dettati dal cambiamento climatico e la conduzione dell’attività agricola non sostenibile.

Il progetto 16.5 PANACEA “Paesaggio, Agricoltura e Natura, l’Adattamento ai cambiamenti Climatici attraverso la gestione dei servizi Ecosistemici e dell’Acqua” intende essere lo strumento operativo per coordinare i soggetti e gli interventi attivabili tramite il bando PIT, mirati a rispondere alle problematiche identificate dalla valutazione coordinata da tutti i partner di progetto (Azione 2.1). Successivamente (Azione 2.2) il progetto prevede di far crescere la consapevolezza, in tutti i portatori di interesse del territorio, sui rischi agronomici, economici e sociali, legati ai cambiamenti climatici in atto e alle problematiche ambientali. Per la gestione delle giornate di confronto, sarà utilizzata la metodologia del world cafè, ovvero stimolare discussioni autogestite dai partecipanti all’interno di un quadro comune e sotto la guida di alcune domande di riferimento. Inoltre, all’interno delle giornate di world cafè saranno proposte attività partecipative per la descrizione delle problematiche territoriali tramite la modellizzazione geografica ‘corematica’. L’obiettivo trasversale di incrementare le esternalizzazioni positive delle pratiche agricole, quali: (i) la riduzione dell’eutrofizzazione delle acque e (ii) l’aumento dello stock carbonio, sarà garantito tramite il supporto agli interventi e il loro monitoraggio previsto nell’azione 3, che consentirà inoltre, il raccordo tra tutti gli interventi previsti dal PIT. Questi ultimi, sono stati ricondotti alle seguenti criticità ambientali a cui corrispondono altrettante sottoazioni:

3.1 dissesto idrogeologico: protezione del territorio dal dissesto idrogeologico

3.2 gestione e tutela delle risorse idriche: miglioramento della gestione delle acque e tutela dei corpi idrici;

3.3 biodiversità: miglioramento dello stato di conservazione delle aree Rete Natura 2000;

3.4 paesaggio: mantenimento o ripristino della diversità del mosaico ambientale tipico del paesaggio rurale toscano, recupero di aree degradate per dissesto o abbandono, salvaguardia del paesaggio storico in aree di particolare pregio;

3.5 energia: diversificazione delle fonti di approvvigionamento attraverso la valorizzazione delle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER).

Il PIT – Pianura Pisana mira ad affrontare le suddette criticità con un approccio partecipativo e multidisciplinare tramite l’Azione 4 del progetto di cooperazione.Tale azione, si propone di creare na rete di disseminazione dei risultati emersi dai sondaggi (Azione 2) e dalla definizione delle linee guida (Azione 3) per accrescere le conoscenze e il legame tra i diversi attori che operano nella gestione del paesaggio, dell’ambiente e delle risorse naturali della pianura pisana, e quindi: aziende agricole, associazioni di categoria, enti di ricerca, servizi di consulenza, enti territoriali e di governo.

Anche in questa azione, le giornate di disseminazione saranno condotte con la metodologia del world cafè.

Il ruolo delle aziende agricole sul territorio verrà valorizzato tramite l’Azione 5, tramite l’organizzazione di ‘percorsi studio’ sarà quindi possibile, per tutti i portatori di interesse del territorio, ma anche per i privati cittadini, visitare gli interventi che tramite il progetto PIT mirano a migliorare la qualità ambientale e del paesaggio nella pianura pisana. Saranno quindi previsti percorsi ad hoc per ogni zona di intervento proposta dal PIT: (i) Coltano, (ii) Tombolo, (iii) Campaldo, (iv) Lamapiena, (v) Agnano e (vi) Vecchiano.

L’Azione 6, infine, garantirà la divulgazione costante e capillare delle attività e dei risultati del PIT grazie all’utilizzo delle moderne piattaforme social, l’invio di newsletters e la redazione di un sito internet per la disseminazione delle informazioni. Le giornate di convegno rafforzeranno le relazioni e lo scambio di informazioni tra i diversi attori del territorio che saranno invitati a partecipare a tavole rotonde per creare momenti di confronto collettivo.

Il progetto PIT Pianura pisana ha come scopo generale quello di affrontare le diverse criticità ambientali del territorio pisano, creando un nuovo coordinamento tra gli enti e le aziende agricole, al fine di generare una consapevolezza maggiore dei rischi legati al cambiamento climatico e alla gestione delle risorse naturali in agricoltura. Tramite un approccio coordinato e partecipativo, il progetto di cooperazione 16.5 ‘PANACEA’ Paesaggio, Agricoltura e Natura, l’Adattamento ai cambiamenti Climatici attraverso la gestione dei servizi Ecosistemici e dell’Acqua’ mira alla condivisione delle conoscenze all'interno del comprensorio della pianura pisana, al fine di incrementare la resilienza degli agroecosistemi locali, attuando azioni di disseminazione e divulgazione di interventi ecologici e buone pratiche agricole che hanno l'obiettivo di preservare e/o ripristinare la naturalità del paesaggio. Gli obiettivi trasversali del progetto PANACEA sono l’incremento dell’innovazione in campo agricolo tramite la diffusione di linee guida per gli interventi aggiornate alle mutate condizioni climatiche e alle esigenze delle politiche di sviluppo rurale della Regione Toscana. A seguito di un’indagine territoriale condotta tramite giornate di confronto tra gli attori locali il progetto ha l’intenzione di divulgare le principali pratiche agro-ambientali sostenibili per la gestione della pianura pisana. Inoltre, attraverso le azioni 4 e 6 della presente proposta, il progetto prevede il raggiungimento dei seguenti target di riferimento: agricoltori, associazioni di categoria, enti territoriali, enti governativi, associazioni ambientaliste, centri di ricerca e privati cittadini con l’individuazione dei canali di comunicazione adeguati a ciascuna delle categorie sopra elencate.

I risultati attesi a seguito della azioni del Progetto PANACEA si articolano in particolare su tre assi principali:

1. aumento della conoscenza del territorio, delle sue problematiche e delle sue esigenze da parte degli enti pubblici con competenze amministrative e gestionali: Ente Parco, Comuni, Consorzi di Bonifica,Autorità di acino.

2. aumento della consapevolezza delle aziende agricole e della loro conoscenza delle buone pratiche agricole riferite alle tematiche del progetto;

3. coinvolgimento nel processo della popolazione locale, mediante attività di educazione, animazione, coinvolgimento e partecipazione diretta.

Il risultato 1 sarà raggiunto con le attività previste nelle azioni 2 e 3, e si concretizzerà nel numero di aziende agricole raggiunte dal questionario sullo stato dell’ambiente, nel numero di aziende agricole partecipanti ai momenti di confronto col metodo del world cafè, e saranno controllati e quantificati nei prodotti del progetto:

campionamento dei risultati emersi nei focus group sulla connessione tra ambiente e problematiche oggetto del PIT (Scuola Sant’Anna);

report dell’analisi ecologico-ambientale del reticolo idraulico (Consorzio di Bonifica 4);

report dei world cafè, concepiti come strumento per sviluppare e facilitare la comprensione condivisa delle problematiche oggetto del PIT (Parco MSRM - Capofila);

mappe “corematiche” di rappresentazione partecipata delle esigenze ambientali del territorio.

Il risultato 2 riguarda le aziende agricole, e sarà perseguito tramite le azioni 3 e 4, supportando le aziende nella realizzazione degli interventi del PIT e coinvolgendole nelle buone pratiche per la lotta al cambiamento climatico. I risultati attesi riguardano la qualità degli interventi realizzati, la produzione di linee guida di azione per il territorio, la sensibilizzazione delle aziende. Questi risultati si valuteranno e quantificheranno con:

linee guida per il supporto progettuale (Capofila);

report di monitoraggio degli interventi (Capofila);

studio di fattibilità dal punto di vista giuridico-amministrativo delle pratiche e degli interventi oggetto del progetto (Scuola Sant’Anna);

report delle attività svolte nelle giornate di divulgazione (Capofila);

Il risultato 3, relativo al coinvolgimento della popolazione nella sostenibilità della gestione territoriale (agricola e non) e nell’importanza delle azioni di adattamento al cambiamento climatico, sarà perseguita con le azioni 2.3, 5, 6 rivolgendosi alle scuole, alle associazioni di volontariato ambientalista, e alla cittadinanza in generale.

Un risultato importante e quantificabile sarà il grado di partecipazione agli itinerari conoscitivi previsti dall’azione 5, che permetteranno di conoscere gli interventi realizzati nell’ambito del PIT e più in generale le realtà che nel territorio si occupano di salvaguardia idraulica, miglioramento della biodiversità e, più in generale, aumento della resilienza del territorio.

Altro indicatore di risultato è rappresentato dal numero di studenti coinvolti dai percorsi educativi e dalle visite guidate previste dall’azione 6.2, e dai partecipanti al convegno finale dell’azione 6.3.

Tutti i suddetti risultati sono quantificabili e controllabili, la maggior parte verrà resa disponibile in modalità open access sulla pagina web del progetto e tramite il profilo dedicato su uno dei social networks identificati per la divulgazione al pubblico in generale.

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